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Il Ragazzo con la Gonna

Il Ragazzo con la Gonna

Ero in giro in un pomeriggio marchigiano alla ricerca della merenda perfetta, da una libreria vicino la stazione vedo un unicorno e la sua fedele amica, è un ragazzo con la gonna a scacchi scozzese e un capello che ricorda un pò la versione fluida del ritratto dei Duchi di Urbino. Li invito a raccontarmi la loro storia, chi sono, dove vanno ma curioso soprattutto di quanta sia spessa la loro corazza e cosa essa protegge, Civitanova Marche per un attimo sembra Berlino o Londra e davanti a me ho un Crossdresser.

Qui di seguito il nostro dialogo, cerco di comunicare al meglio ma non senza evitare gaffe e scivoloni sul tema, però sempre con quesiti rispettosi.

Tu sei un Crossdresser, vero?

Ad oggi credo che il crossdressing non debba esistere come parola. Se all’inizio lo usavo molto, col tempo ho imparato a non dare un genere ai vestiti. Non mi vesto “da uomo” o “da donna”, semplicemente mi vesto.

Qual è stata l’esperienza che ha cambiato la tua percezione su questo argomento?

La motivazione è stata l’esplosione della personalità che ho sempre tenuto latente. Nonostante sia una persona introversa, questo è un lato di me che non tengo per niente a freno. Semplicemente quando sono me stesso provo senso di libertà. Non lo faccio per moda, è la mia personalità e devo essere libero di esprimermi, come ogni persona dovrebbe.

Puoi condividere alcune delle reazioni della società che hai affrontato?

Mi sono capitate molte situazioni, sia positive che negative. Su quelle positive c’è poco da dire perché sono sempre complimenti. Dall’altro lato ho avuto modo di vivere su me stesso molestie, insulti, occhiatacce e chi più ne ha più ne metta.

Come definisci il tuo approccio personale alla libertà di espressione?

Per me non è importante il crossdressing in sé, è importante poter avere la libertà di esprimermi, e mi fa stare bene. Le sfide principali sono state uscire fuori dal guscio e mostrarmi al mondo per come sono senza vergogna. Bisogna essere forti, perché quando ci si esprime per come si è si va inesorabilmente incontro al giudizio altrui, sempre non richiesto.

Hai delle figure di ispirazione in questo percorso?

Parlando di icone non ne ho una a cui mi ispiro, diciamo che ho preceduto Damiano dei Maneskin nel fare crossdressing, quindi ho vissuto la mia esplosione di personalità contemporaneamente alla loro esplosione. Altra persona da citare è l’imprenditore Mark Bryan, un uomo cis etero come me che se ne frega ed indossa gonne, tacchi ecc.

Come hanno reagito amici e famiglia alla tua espressione personale?

Sia famiglia che amici diciamo che hanno accettato il mio essere, più gli amici che la famiglia. All’inizio hanno un po’ storto il naso, soprattutto in famiglia, ma col tempo si sono arresi. Ho comunque sempre avuto un gruppo di amici con cui ci siamo sempre sostenuti a vicenda.

Quali sono i tuoi obiettivi futuri in relazione a questa esperienza?

Obiettivi per il futuro? Cercare di diffondere il verbo. Credo che ognuno dovrebbe essere libero di esprimersi come vuole, e con questo non dico che per essere “particolare” si deve per forza esagerare come magari faccio io. Vorrei che tutti si sentissero liberi di esprimere la loro personalità senza pensare al giudizio altrui. Non è un obbligo essere alternativi o altro, ma ognuno deve essere libero di esprimersi senza farsi condizionare dalla società.

Hai un messaggio finale per il nostro pubblico?

Ti vuoi mettere la gonna? Te la metti? Vuoi truccarti? Ti trucchi. Smettiamola con il machismo e la mascolinità tossica. Decostruirsi e comprendere la società è il primo passo verso un mondo migliore. Senza violenza e cattiveria. Nel 2024 non è più accettabile avere pensieri omofobi, transfobici, pro guerra e morte. Tutti hanno diritto alla vita ed al viverla come meglio credono.

Si Joel ma cosa pensavi durante questo incontro?

Probabilmente eravamo lontanissimi nel pensiero in quei pochi metri quadri, mi do del tempo per capire per non ferire, per fare delle giuste domande, quel pomeriggio il tempo ben speso passa velocemente ed inizio a limare angoli di ignoranza, mi chiedo perchè pantaloni o gonna siano troppo importanti per la società, non trovo risposta ma sento di aver superato un pregiudizio insieme a queste due persone.