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Come nasce l’arte erotica di Joel Giustozzi? Tutta colpa delle suore.

Come nasce l’arte erotica di Joel Giustozzi? Tutta colpa delle suore.

Che cos’è l’arte erotica?

Iniziamo come si direbbe dai preliminari, sono tutte quelle opere che nascono con lo scopo di rappresentare l’erotismo, opere realizzate con varie tecniche: disegni, fotografia, sculture, dipinti, incisioni, video ecc.

Chi è Joel Giustozzi?

A volte me lo chiedo anche io ma cercherò di spiegartelo senza annoiarti. Nasco per sbaglio nell’epoca analogica 1986 e vengo dopo pochi giorni parcheggiato in un asilo nido delle suore, condanna della durata di sei lunghissimi anni, alleviata solo da buoni pasti, le suore si sa cucinano bene.

Credo che vedere così tante donne e tutte abilmente coperte, nonchè baffute, e la contemporanea messa in onda del programma “Colpo Grosso”, abbiano creato in me un corto circuito letale. Quindi tutta colpa delle suore e di mia nonna che in braccio mi faceva guardare un programma “sbagliato” pieno di tette e culi.

Cosa mi ha ispirato?

Nel tempo ho quindi osservato quei dettagli trascurati da molti ragazzi e uomini, ed ho cercato di raccontare un erotismo meno patinato e più popolare, anche grazie all’esplosione della commedia sexy all’italiana che ha raccontato un erotismo della ragazza o donna della porta accanto.

Altro passo fondamentale è stata la scoperta del Sacro Graal: Sabrina Salerno, potrei definirla l’opera che avrei voluto creare, la madre dell’erotismo generoso ed eterno, sognato e spiato.

Quale è stata la cosa più folle che ho mai creato?

Viste le premesse non potevo di certo dipingere paesaggi o meglio l’ho fatto ma ispirandomi a Yves Klein, precursore della body art “usando” il corpo della donna come tela e come pennello per creare opere discutibili e tacciate di pornografia, per molti, ma che creavano un’unione inscindibile tra donna ed arte.

GUARDA IL VIDEO

Uno di questi video venne anche proiettato all’Egg Club di Londra in un evento chiamato Paradox.

Da buon sperimentatore ho disegnato, dipinto e fotografato donne, ho catturato spesso quel lato nascosto, sconosciuto anche a loro stesse. Ho visto nascere delle fonti inesauribili di erotismo.

Quando scatto, disegno o dipingo. non so perchè penso alle donne disegnate da Milo Manara, non cerco di replicarle ma semplicemente di pensare a come potrebbero essere in carne ed ossa, quali pose potrebbero dare la stessa sensazione di leggera malizia. In realtà mi rendo conto in quell’istante dell’unicità dell’essere umano e di quelle sfumature che sicuramente superano le 50 del film per donne prive di alibido.

Chi è Milo Manara?

Milo Maurilio Manara, è nato in provincia di Bolzano) nel 1945. E’ considerato uno dei più celebri fumettisti italiani del dopoguerra. Disegnatore dal tratto delicato e raffinato, ha creato nel tempo un mondo onirico popolato di ragazze tremendamente belle ed impossibili, talmente affascinanti da essere totalmente irreali, quasi dee.

Chi altro ha condizionato le mie opere?

Sicuramente Guido Crepax, fumettista italiano, ha influenzato le mie opere ma soprattutto il mondo erotico europeo dalla seconda metà del XX secolo.

Il suo personaggio Valentina, ideato nel 1965, mi ha letteralmente folgorato. Il suo tratto ha uno stile elegante, personale, libero nella composizione e ricercato nel segno, Crepax costruisce ogni tavola, inserendo dettagli minimi come le labbra socchiuse, lo sguardo, il telefono che non squilla, tutti elementi che sospendono il tempo e trasmettono una sensazione di trepidante attesa.

Come è l’erotismo nell’epoca digitale dei social come facebook, instagram ed onlyfans?

Da un lato devo dire che l’erotismo è stato sdoganato dall’altro invece credo che sia diventato un pretesto per raccogliere i mi piace ( like )e quindi un mero esibizionismo con il solo scopo di incrementare un numero, sfamando l’ego e tralasciando le emozioni.

Assisteremo sempre meno all’erotismo della vita di tutti i giorni, spontaneo o pensato che sia, come se la realtà fosse ormai superata dove però restano nostalgici come: disegnatori, poeti, fotografi, performer, musicisti non ancora rassegnati. Ultimo baluardo verso un modo vintage, ultimi “cantori” di: sguardi languidi, scollature, accavallamenti di gambe e spalline cadenti.