Tel: +39 339 176 1176
e-mail joel.giustozzi@hotmail.it

Ferlinghetti è morto? E’ già risorto!

Ferlinghetti è morto? E’ già risorto!

Quando la mia amica Jessica Vesprini mi ha parlato di Ferlinghetti sono rimasto incuriosito, più che un poeta è stato una Rock star. Mi sono dovuto documentare e l’ho fatto attraverso vocali interminabili su whatsapp di un altro amico poeta Peppe Barbera. Con Jessica abbiamo quindi deciso di fare una sosta proprio su Ferlinghetti per il nostro progetto sulla poesia #Audiovisiva. In questo articolo troverai nostri video da godere ma anche delle curiosità su un poeta davvero figo.

Chi era Ferlinghetti?

Lawrence Ferlinghetti è morto a 101 anni ed è stato il più famoso libraio del Novecento, oltre che il più forte tra i poeti della poesia della “Beat Generation”.

A cosa deve la sua fama Ferlinghetti?

Ciò che ha reso celebre Ferlinghetti è stata la sua libreria e casa editrice “City Light Books”, al numero 261 di Columbus Avenue a San Francisco, città seconda solo a New York ne rapporto librerie-abitanti. Il libraio più famoso del secolo scorso davanti ad Umberto Saba, George Orwell, Pierre Brossolette.

La prima collana di successo pubblicata dalla casa editrice Ferlinghetti, invece, è stata “A Coney Island of the Mind” pubblicato nel 1958 includeva libri di Arthur Rimbaud, Gustave Flaubert, Federico Garcia Lorca, Charles Baudelaire, Ezra Pound.

Il libraio dicono essere il mestiere più bello del mondo anche se ti arrestano?

L’aneddoto racconta che un giorno un agente di polizia entra nel locale dove c’è un commesso di origine giapponese, e chiede il libro Howl di Allen Ginsberg, libro che sconvolse la letteratura e la poesia mondiale tra gli anni Cinquanta e Sessanta. Il libro costava 75 cents, l’agente di polizia come ricevette il resto, arrestò il commesso per vendita di materiale osceno e con la stessa accusa anche per Ferlinghetti scattarono le manette.

Quale è stato il rapporto di Ferlinghetti con la sua collaboratrice Giada Diano?

Al telefono, racconta Giada Danio le diceva: “Non posso morire finché c’è Trump”, si sentivano spesso al telefono dopo essersi separati per il covid perché ormai Ferlinghetti era divenuto cieco; per oltre vent’anni è stata sua stretta collaboratrice che ha tradotto, curato e realizzato molti dei suoi progetti.

Tanti gli aneddoti vissuti dalla Diano come quel pomeriggio di sole a Big Sur dove Kerouac scrisse l’omonimo libro dove Lawrence Ferlinghetti tirò fuori un gong gigantesco e con una birra Corona, si mise a suonare come un pazzo o quando in Calabria al suono della campane, iniziò ad urlare: ‘datemi il chewing gum che me lo devo mettere nelle orecchie per proteggermi dalle sirene”.

La sua collaboratrice scava ancora più affondo sul suo rapporto dicendo :”Per me è stato un po’ un nonno, un fidanzato. Una forma di amore che non proverò mai per nessun altro”

Quale è stato l’ultimo progetto del poeta della Beat Generation?

Ferlinghetti con la Diano stavano lavorando ad un progetto che voleva mettere insieme tutte le opere pittoriche sue ma anche di artisti emergenti, per creare un’opportunità. Una parte è stata in mostra al Mann di Napoli.

LEGGI ANCHE:

https://joelgiustozzi.it/la-poesia-da-guardare-cambiare-per-rimanere-eterni/